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Giu
07
2022

L’integrazione passa attraverso la formazione: MAN Truck & Bus Italia, in collaborazione con CNOS-FAP e UNHCR, lancia un progetto innovativo destinato ai giovani immigrati per formare nuove figure tecniche per il settore automotive.

Il reperimento di manodopera qualificata in ambito tecnico è uno dei grandi problemi dell’industria moderna e il settore automotive ne è particolarmente colpito soprattutto in ambito service. Al contempo, il fenomeno dei flussi migratori, particolarmente accentuato da guerre e condizioni di estrema povertà, evidenzia in maniera drammatica la necessità di politiche e iniziative volte all’inserimento nella società degli immigrati beneficiari di progetti di protezione e accoglienza. Partendo da questa doppia constatazione e con la convinzione che sia assolutamente necessario creare un ponte tra Profit e No-Profit, MAN Truck & Bus Italia ha deciso di avviare con CNOS-FAP, il Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione Aggiornamento Professionale, e UNHCR, l’Agenzia dell’ONU per i rifugiati, un progetto formativo che ha l’obiettivo di individuare, formare e inserire nel mondo del lavoro 16 giovani immigrati.

Da un lato l’impegno sociale, ambito nel quale sempre più aziende iniziano a muoversi in prima persona, dall’altro la necessità di rispondere a una pressante domanda del mondo imprenditoriale sempre più alle prese con la carenza di personale. Tra queste due realtà, la formazione assume appunto il ruolo di ponte simbolico per far emergere e valorizzare il bagaglio personale di ogni rifugiato e favorire una integrazione efficace e sicura. Ecco dunque la valenza di un percorso di formazione e inserimento lavorativo che lo possa aiutare a ritrovare la propria autonomia e al contempo contribuire all’economia della società in cui vive.

Con il progetto “Giovani meccanici MAN” si è voluto concretizzare un “laboratorio” sperimentale che dia corpo all’ambizione di far incontrare due mondi apparentemente lontani ma la cui collaborazione può portare enormi benefici ad entrambe le parti. Un contributo concreto e tangibile con il quale si vuole risolvere il problema oggettivo della domanda di lavoro e al contempo offrire a persone meno fortunate l’opportunità di costruire il proprio futuro in Italia.

La fase preparatoria ha preso il via nel secondo semestre del 2021 con i primi contatti con i Partner e la definizione dei vari aspetti operativi legati alla pubblicazione del bando e alla selezione dei candidati. La gestione burocratica si è rivelata particolarmente difficoltosa soprattutto nella fase di attivazione dei tirocini formativi e stipula delle necessarie convenzioni con gli enti preposti a causa delle specificità e dei regolamenti spesso molto differenti da regione a regione. Che si tratti di un’iniziativa tutt’altro che semplice è anche confermato dal fatto che dei 16 posti disponibili solo 12 hanno trovato un giovane pronto e idoneo a occuparlo.

“Il Progetto Giovani Meccanici MAN vuole sperimentare e verificare l’ipotesi di un’idea che tenta di risolvere, connettendoli, due problemi attuali: la mancanza di giovani interessati a intraprendere la carriera di tecnico d’officina e la presenza sul territorio di giovani immigrati, in particolare di rifugiati da Paesi del Terzo Mondo, senza lavoro e probabilmente senza un futuro dignitoso” è l’introduzione di Marco Lazzoni, Direttore Generale di MAN Truck & Bus Italia.

“Non è solo un problema italiano ma di tutto il continente europeo e dei suoi giovani – prosegue Lazzoni -. Il lavoro in officina è di scarsa attrattività nonostante i contenuti professionali si siano ormai largamente estesi verso competenze digitali. Non è probabilmente una questione di qualità delle conoscenze ma di gestione del tempo, di impegno fisico, di immagine sociale. L’obiettivo di questo progetto è che tutto questo non sia vissuto come tale da giovani provenienti da aree del mondo svantaggiate e alla ricerca di un’integrazione nella società europea molto difficile da concretizzare. Un vero e proprio laboratorio con l’ambizione di esplorare le potenzialità di un pensiero “cooperativo”, alternativo a quello “competitivo” che domina la contemporaneità, necessario a realizzare quegli obiettivi di sostenibilità planetaria, in questo caso sociale, che rimangono spesso pure dichiarazioni di principio. Le imprese hanno il compito, con la loro creatività, le loro competenze e la loro capacità realizzativa, di tracciare percorsi possibili d’integrazione. Sulla carta non sembra un programma difficile da realizzare ma la realtà ci ha però dimostrato che non è così: i due mondi profit e no profit sono ancora debolmente interconnessi, la burocrazia che investe il tema dell’immigrazione è complessa e frammentata, l’inserimento di soggetti culturalmente molto diversi richiede una disponibilità dell’impresa a cimentarsi su terreni che non sono i suoi caratteristici. Si tratta certamente di un limite ed è anche per questo che progetti di questo genere possono persino diventare trasformativi della stessa cultura d’impresa, che pensiamo debba passare dal semplice ‘occuparsi di sé’ ad avere uno sguardo sull’intero ecosistema nel quale è immersa, prerequisito fondamentale per una concreta strategia di sostenibilità”.

 

I Partner

Per poter contare su consulenti competenti ma anche accreditati nell’ambito della formazione professionale e dell’accoglienza agli immigrati, si è fatto soprattutto riferimento a due organizzazioni riconosciute a livello nazionale come CNOS-FAP e UNHCR. Il loro contributo nell’aver individuato a livello locale i potenziali candidati, grazie alla ramificata presenza sul territorio di strutture dirette e non, è stato fondamentale pur evidenziando le difficoltà che una progettualità completamente nuova non poteva fare a meno di incontrare in fase di avvio.

“La Formazione Professionale Salesiana è cresciuta anche grazie alla collaborazione che molte aziende di settori diversi hanno garantito nel tempo” spiega Don Fabrizio Bonalume, Direttore Generale di CNOS-FAP. “In questo scenario, specificatamente nel settore dell’Automotive, si pone l’incontro virtuoso con MAN Truck & Bus che nasce da una esigenza legata ad un fabbisogno occupazionale ma soprattutto da una forte responsabilità sociale d’impresa che porta l’azienda a intervenire direttamente per garantire concrete opportunità a giovani meritevoli e spesso appartenenti a contesti sociali difficoltosi.

Per il CNOS-FAP questa tipologia di collaborazione rappresenta un progetto nodale per completare il duplice processo che vede la formazione professionale guadagnare sempre più una crucialità strategica nel mondo aziendale. Essa, infatti, viene incontro da una parte ai fabbisogni formativi espressi dalle imprese, dall’altra supporta e intercetta le esigenze dei giovani di acquisire le competenze in linea con le mutazioni del mercato del lavoro. In questa contaminazione virtuosa tra impresa e IeFP (Istruzione e Formazione Professionale) salesiana molti sono gli ambiti che sono o potrebbero essere sviluppati in successivi step.”.

“Crediamo fortemente nel contributo che il settore privato può dare per facilitare l’integrazione di chi è stato costretto ad abbandonare il proprio paese a causa di guerre, violenze e persecuzioni” dichiara Andrea De Bonis, funzionario dell’UNHCR, l’Agenzia ONU per i rifugiati. “Siamo pertanto molto soddisfatti della sinergia che MAN Truck & Bus Italia ha voluto avviare con UNHCR. I rifugiati inclusi con il programma, prima di doversi lasciare alle spalle tutto, casa, affetti, lavoro, avevano competenze, talenti, stavano intraprendendo un percorso di crescita professionale o erano già avviati professionalmente. Dare loro una possibilità di ricominciare è un passo fondamentale per la loro indipendenza e rappresenta un’opportunità di manodopera selezionata e motivata per MAN Truck & Bus Italia. Il modello di collaborazione che abbiamo avviato – prosegue De Bonis – può diventare un esempio anche per altri territori e per altre aziende che hanno difficoltà a trovare mano d’opera. Formare e avviare al lavoro gli immigrati è una scelta vincente per loro stessi e per il sistema delle imprese.”.

 

Il Progetto

Il progetto “Giovani meccanici MAN” consta di un percorso formativo con un un tirocinio di sei mesi (da giugno a dicembre 2022), remunerato con una indennità mensile di 800 euro netti e la possibilità di proseguire con un successivo contratto di apprendistato previa valutazione dei risultati conseguiti. L’attività prevede sia una parte pratica svolta direttamente nell’officina assegnata sia una formazione teorica in MAN Academy. Presso quest’ultima, per un totale di 52 giorni, saranno erogati corsi specifici su vari argomenti tecnici di base oltre a una vera e propria formazione culturale e di “soft skills” con lo scopo di favorire l’inclusione sociale dei ragazzi coinvolti. Durante il periodo di formazione teorica, MAN si farà carico di tutti i costi di vitto e alloggio.

Il bando di selezione inizialmente definito prevedeva tra i requisiti un’età compresa tra 18 e 25 anni, il diploma di scuola media inferiore, la conoscenza della lingua italiana, un minimo di esperienza nel settore dell’autoriparazione o della meccanica e passione per i motori. Il perimetro degli stessi è stato adeguato di step in step alle diverse situazioni contingenti tenendo conto della difficoltà oggettiva di trovare profili in linea con tali caratteristiche.

Al termine della fase di prospezione, sono stati identificati 26 profili potenzialmente in linea con quanto ricercato e per ognuno di questi è stato previsto un colloquio individuale onde poter effettuare la selezione finale. Grazie alla collaborazione con la psicologa Sonia Tassini, che ha partecipato a tutti i colloqui, è stato possibile valutare in modo oggettivo tutte le candidature e selezionare i ragazzi ritenuti in linea con lo scopo del progetto.

“Alla luce della mia esperienza professionale quotidiana” afferma Sonia Tassini, Psicologa e operatore sociale all’integrazione e inserimento lavorativo “ritengo il progetto Giovani Meccanici MAN una progettualità virtuosa in quanto unisce profit e no-profit, in un mutuo dialogo e interscambio di risorse umane, di esperienze, di valori, di relazioni, di culture e di obiettivi condivisi. È un progetto a cui ho aderito con molto entusiasmo, in cui il mio ruolo è stato quello di essere traduttrice di un mondo, quello dei ragazzi stranieri, con l’obiettivo di renderlo conoscibile da vicino, nelle sue peculiarità e risorse. Progetti come questi sono possibili solo se c’è una volontà di incontro, di accoglienza tra beneficiari e aziende, in cui la parte utilitaristica va necessariamente in secondo piano ma emergono in maniera preponderante gli obiettivi di integrazione sociale-culturale.”.

Dei 16 posti inizialmente previsti per l’erogazione della formazione, alla fine sono stati scelti 12 candidati che, sulla base del domicilio, saranno così suddivisi: 2 presso il MAN Center di Rescaldina (Milano), 2 presso il MAN Center di San Giuliano (Milano), 2 presso il MAN Center di Forlì, 2 presso il MAN Center di Valsamoggia (Bologna), 1 presso l’officina Truck Service di Calenzano (Firenze), 1 presso l’officina Alpiservice di Peveragno (Cuneo), 1 presso l’officina Guglielmo di Monselice (Padova) e 1 presso l’officina Quadri di Cavenago (Monza Brianza).

Durante tutto il percorso formativo non verrà mai meno la figura del tutor, sia aziendale sia dell’associazione locale di riferimento. Particolarmente importanti saranno le fasi di valutazione intermedia del progetto onde valutare, caso per caso, criticità e opportunità per sostenere al meglio i ragazzi nel concludere positivamente questa esperienza.

 

PROFILO PARTNER PROGETTO

MAN TRUCK & BUS ITALIA

La filiale italiana del costruttore tedesco ha base a Verona dal 1986. Alle dipendenze della Sede Centrale, alle porte del capoluogo veneto, lavorano più di 250 collaboratori. Gli uffici veronesi sono il riferimento per tutto il network commerciale e assistenziale che conta oltre 1.000 persone al lavoro nelle 18 concessionarie e oltre 80 officine autorizzate dislocate su tutto il territorio nazionale. Completano la struttura italiana sette filiali dirette a Milano, Brescia, Venezia, Bologna, Forlì e Roma, tre centri per l’usato e un centro di formazione tecnica comodo alla sede centrale. Il fatturato di MAN Truck & Bus Italia supera i 300 milioni di euro, risultato che la pone tra le prime aziende della provincia di Verona e sul podio delle società automotive. Attualmente circolano in Italia più di 36.000 camion MAN, quasi 5.000 autobus MAN e NEOPLAN e oltre 2.500 furgoni MAN.

CNOS-FAP

La Federazione nazionale CNOS-FAP, acronimo di Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione Aggiornamento Professionale, è un’Associazione non riconosciuta costituita nel dicembre 1977, che coordina i Salesiani d’Italia impegnati a promuovere un servizio di pubblico interesse nel campo dell’orientamento, della formazione e dell’aggiornamento professionale con lo stile educativo di Don Bosco. La Federazione CNOS-FAP non ha scopo di lucro. Sono soci della Federazione le Istituzioni salesiane e le associazioni e federazioni locali e regionali CNOS-FAP che promuovono iniziative e azioni di orientamento e di Formazione Professionale, soprattutto attraverso i Centri di Formazione Professionale (CFP) polifunzionali.

UNHCR

L’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, è un’organizzazione globale dedicata a salvare vite umane, proteggere i diritti e costruire un futuro migliore per le persone costrette a fuggire dalle loro case a causa di conflitti e persecuzioni. Guida l’azione internazionale per proteggere i rifugiati, le comunità costrette a fuggire e le persone apolidi. Fornisce assistenza salvavita, aiuta a salvaguardare i diritti umani fondamentali e sviluppa soluzioni che garantiscano alle persone un luogo sicuro chiamato casa, dove possano costruire un futuro migliore. Lavora anche per garantire che agli apolidi venga riconosciuta una nazionalità. Lavora in oltre 130 Paesi, utilizzando la propria esperienza acquisita per proteggere e assistere milioni di persone.

DOTT.SSA SONIA TASSINI

Psicologa e psicoterapeuta, dal 2019 opera nel “servizio educativo di orientamento al lavoro” dell’Istituto Don Calabria – Casa San Benedetto, a favore di giovani stranieri e italiani. Contemporaneamente, all’interno del progetto FAMI Repair, ha curato percorsi di formazione e inserimento lavorativo di beneficiari adulti e all’interno del Progetto FAMI Co.Re (Comunità in rete per il contrasto alla violenza sui minorenni stranieri) ha progettato e gestito incontri con classi delle scuole superiori sul tema della violenza nelle sue forme e contesti di sviluppo in un’ottica preventiva. Dal 2020 segue giovani neomaggiorenni che vivono in appartamento accompagnandoli verso l’autonomia abitativa, sociale e lavorativa.