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Mag
14
2019

Completato con successo il progetto pilota condotto da DB Schenker, MAN Truck & Bus e Fresenius University of Applied Sciences

La connessione dei camion tramite sistemi di comunicazione testata sulle autostrade tedesche è risultata sicura, tecnicamente affidabile e facilmente applicabile nelle quotidiane attività di un’azienda di logistica. Questi sono i risultati chiave, presentati a Berlino dai partner del progetto. Si tratta del primo test al mondo effettuato su strada da autisti professionisti.

Nell’ambito di un progetto di ricerca sponsorizzato dal Ministero Federale dei Trasporti e dell’Infrastruttura Digitale (BMVI), conducenti professionisti hanno guidato per sette mesi sull’Autostrada 9, tra le filiali di Norimberga e Monaco di Baviera della società di logistica DB Schenker, due veicoli in grado di comunicare tra di loro tramite sofisticate apparecchiature elettroniche. Dopo aver percorso circa 35.000 chilometri di prova, gli autisti dei veicoli interconnessi, che si muovevano a una distanza di soli 15-21 metri, hanno elogiato il comfort di guida e il senso generale di sicurezza. Il test su strada ha anche evidenziato un risparmio di consumo di carburante.

Il Ministero Federale dei Trasporti e dell’Infrastruttura Digitale (BMVI) ha contribuito al finanziamento di circa 1,86 milioni di euro per il progetto di ricerca. I partner del progetto DB Schenker, MAN Truck & Bus e la Fresenius University of Applied Sciences hanno presentato i risultati al Ministero. Secondo i partner del progetto, l’utilizzo di camion connessi in convoglio potrebbe garantire una gestione più efficiente dello spazio sulle autostrade, renderle meno congestionate e aumentare la sicurezza stradale.
Andreas Scheuer, Ministro Federale dei Trasporti e dell’Infrastruttura Digitale, ha dichiarato: “la mobilità del futuro sarà automatizzata e connessa. Naturalmente, ciò vale anche per la logistica, pertanto sostengo pienamente l’industria nel voler portare tecnologie come il platooning alla prova di maturità del mercato. Vogliamo rendere i processi ancora più sicuri, più efficienti e più rispettosi dell’ambiente, lungo tutta la catena distributiva. A bordo di questi camion digitali, gli autisti diventano figure centrali, sempre più specializzate nella logistica Questo aprirà nuove prospettive per la loro professione “.

Secondo la ricerca di DB Schenker, il platooning può essere ampiamente utilizzato nella rete logistica. Alexander Doll, membro del consiglio di amministrazione per le finanze, il trasporto merci e la logistica della Deutsche Bahn AG, ha dichiarato: “Abbiamo analizzato la nostra rete di trasporti europea ed è possibile affermare che circa il 40% dei chilometri percorsi potrebbe essere effettuato tramite veicoli interconnessi. ” Per questo, tuttavia, sarebbero necessari ulteriori test e la garanzia del quadro normativo. Anche i clienti ne trarrebbero vantaggio. “Con il “platoon” possiamo offrire trasporti ancora più affidabili.”
Il sistema installato sui veicoli MAN per gestire l’interconnessione tra i due truck ha funzionato senza intoppi nel 98% dei casi. Gli interventi attivi da parte dell’autista si sono resi necessari solo una volta ogni 2.000 chilometri, molto meno rispetto a quanto preventivato prima dell’inizio dei test. Inoltre, il progetto pilota ha dimostrato che è possibile ridurre il consumo di carburante del 3-4%.

“Siamo stati in grado di dimostrare che il platoon ha il potenziale per contribuire alla riduzione del consumo di carburante e delle emissioni di CO2. Prima di tutto, siamo lieti che il sistema funzioni in modo affidabile e possa aumentare la sicurezza in autostrada. Pertanto, riteniamo lo riteniamo un progetto importante sulla strada dell’automazione”, ha dichiarato Joachim Drees, Chairman of the Management Board of MAN Truck & Bus SE.

Gli scienziati confermano che i conducenti si sentono sicuri

Gli scienziati della Fresenius University of Applied Sciences hanno studiato gli effetti psicosociali e neurofisiologici sui conducenti. L’aver superato positivamente la fase di test su strada ha contribuito ad un cambiamento significativo nell’atteggiamento scettico dei conducenti. “Sentirsi sicuri e avere fiducia nella tecnologia si traduce in un approccio positivo degli autisti di fronte a questa nuova condizione di guida: nessun conducente, partecipante al progetto, ha mai percepito, in cabina, la sensazione che il veicolo fosse fuori controllo”, ha affermato la professoressa Sabine Hammer dell’Istituto per la scienza dei sistemi complessi (Institut für komplexe Systemforschung , IKS) presso Fresenius University of Applied Sciences. I conducenti, durante le fasi di test, hanno sperimentato situazioni di guida in cui altri utenti della strada si sono interposti tra i due camion, percependo queste interferenze come situazioni da dover gestire ma mai come reali pericoli” ha dichiarato Hammer.

“Le misurazioni EEG non mostrano differenze sistematiche tra l’attività a bordo dei veicoli in platooning o durante trasporti normali quando si tratta dello stress neurofisiologico a cui sono soggetti conducenti, cioè quando ci si riferisce a concentrazione o fatica”, ha affermato il professor Christian Haas, direttore dell’IKS. Per estendere il progetto anche ad altri paesi, gli scienziati raccomandano ulteriori ricerche con periodi più lunghi in modalità di trasporto interconnesso.
I partner del progetto sono convinti che il potenziale del platooning tra veicoli possa essere ulteriormente incrementato dagli sviluppi futuri. Inoltre, ci sarà sicuramente una evoluzione e uno sviluppo di nuovi modelli di business digitali nella logistica.

Come funziona il plotone

Il termine “platooning” si riferisce a un sistema di connessione tra veicoli tramite sistemi di comunicazione. Questo progetto prevede che vi sia un primo veicolo gestito tramite autista e un secondo veicolo che segue in modo autonomo l’andamento del veicolo che lo precede, senza alcuna gestione da parte di un autista. I due veicoli sono interconnessi tra di loro tramite sistemi di comunicazione. Il camion che precede imposta la velocità e la direzione, e il secondo lo segue.