Loading...
Lug
10
2018

Parterre d’eccezione per il convegno NextWays 2018 che MAN Truck & Bus Italia ha organizzato presso lo Chervò Golf Resort a Pozzolengo (BS). A delineare i futuri scenari del trasporto merci su strada una qualificata rappresentanza di tutti gli attori del cambiamento:

  • Carlos Ochoa, Senior Director di FTI Consulting a Bruxelles nel settore dell’energia e dell’ambiente
  • Sergio Matteo Savaresi, Professore ordinario del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria al Politecnico di Milano
  • Stefan Sahlmann, responsabile delle Soluzioni di Trasporto di MAN Truck & Bus AG
  • Marc Aguettaz, Country Manager di GiPA Italia
  • Davide Moro, Professore ordinario di Sistemi energetici, Macchine e Motori a combustione interna all’Università di Bologna
  • Georgios Fontaras, ricercatore del JRC, centro di ricerca scientifico della Commissione Europea
  • Giorgio Adami, Presidente della Adami Autotrasporti e Vice Presidente della Fondazione SpeedHub
  • Alessandro Smania, Direttore Marketing & Comunicazione di MAN Truck & Bus Italia

 

Chiedersi quali sono le strade sostenibili per il trasporto su gomma è un argomento tanto dibattuto quanto poco approfondito, complice il Dieselgate e il confuso sovrapporsi di notizie, riprese e mal riportate dai media, che si sono susseguite. Dall’esigenza di fare chiarezza e creare un’informazione corretta e scientificamente documentata è nato il progetto NextWays che MAN Truck & Bus Italia ha voluto fondare coinvolgendo i più qualificati esperti nei settori impegnati nel definire le linee guida del futuro.

Nell’introdurre i lavori Marco Lazzoni, Direttore Generale di MAN Truck & Bus Italia, ha ben individuato gli obiettivi: “Un contenitore di contributi che possa fornire una seria informazione scientifica per rispondere all’assoluta necessità di rifuggire dalla banalizzazione di argomenti così importanti, che spesso sono ridotti a sbrigativi spot per fare colpo sull’opinione pubblica. Serve invece un’informazione che sappia individuare le modalità realmente sostenibili con uno sguardo di lungo termine e poggiando su tre solide basi: rispetto dell’ambiente, economie d’esercizio e sostenibilità sociale. Per questo ci siamo rivolti a delle eccellenze nei rispettivi settori e non è un caso che nel titolo si scriva Diesel ed Elettrico e non o Elettrico”.

Carlo Ochoa ha spiegato dal suo osservatorio privilegiato cosa sta succedendo a Bruxelles presso l’Unione Europea, da dove arrivano la maggior parte delle direttive e delle disposizioni che poi vengono recepite dai governi locali. La Commissione ha recentemente comunicato gli obiettivi in termini di riduzione di CO2 che saranno alla base delle prossime proposte di legge, equiparando sempre più la normativa per le auto ai veicoli industriali. In uno scenario di neutralità tecnologica, benché in Europa la discussione sui carburanti alternativi faccia emergere un’anomalia italiana troppo focalizzata sul gas naturale, è presumibile attendersi che fino al 2035-2040 i motori a combustione interna – ulteriormente affinati – giocheranno ancora un ruolo importante nella mobilità delle merci, mentre altri contributi alla riduzione delle emissioni arriveranno dalla guida autonoma, dalla variazione di dimensioni e pesi e dalla logista integrata.

Sergio Matteo Savaresi ha tracciato sinteticamente i mega trend che interessano il campo della mobilità e, affrontando la tematica energetica del passaggio dai carburanti di origine fossile alla trazione elettrica, ha presentato uno studio comparato nell’impiego reale di un trattore a lungo raggio. Il risultato dimostra che a fronte di una riduzione del 42,87% della CO2, il costo totale della versione elettrica è superiore del 40% alla tradizionale versione diesel rendendo dunque quest’ultima ancora preferibile in termini di efficienza. Considerando inoltre l’assenza di un’adeguata rete di ricarica e i relativi tempi, è presumibile che non vi sarà una significativa introduzione nel mercato nei prossimi 5-7 anni. Una massiva “Euro6-izzazione” dei veicoli più vecchi avrebbe un impatto in termini di emissioni inquinanti decisamente più efficace.

Stefan Sahlmann (foto DSC_8288), quale responsabile della struttura preposta allo sviluppo delle soluzioni di trasporto di MAN, ha esposto le sfide odierne e future della distribuzione merci ponendo l’accento sul come l’approccio alla tematica delle emissioni porterà allo sviluppo di due distinti piani di lettura: un chiaro obiettivo di emissioni zero all’interno dei centri urbani e una massimizzazione dell’efficienza energetica e della riduzione della CO2 nei trasferimenti di lungo raggio. All’interno di un vasto portafoglio tecnologico a disposizione, Sahlmann ha inoltre spiegato sia il motivo per cui MAN sta investendo fortemente nell’elettrico come trazione principe nel medio-lungo periodo, sia perché non crede in soluzioni alternative temporanee nel trasporto merci, come per esempio il gas naturale, non in grado di competere con i livelli di efficienza, efficacia e affidabilità del diesel e penalizzato da numeri troppo piccoli per avere un impatto significativo e sostenibile.

Il punto sul mercato italiano è stato il tema della relazione di Marc Aguettaz che ha messo in evidenza le caratteristiche delle imprese del settore e posto l’accento su uno dei temi di maggior interesse per l’intero comparto: l’anzianità del parco circolante. Con un’età media sopra le 16 t di oltre 11 anni e ben il 55% dei veicoli ante Euro 4, è evidente che gli sforzi collettivi, nonché le misure economiche a supporto, dovrebbero concentrarsi sulla massimizzazione del suo rinnovo contribuendo in tal modo, non solo alla riduzione delle emissioni, ma anche all’incremento della sicurezza stradale.

Davide Moro ha focalizzato la sua testimonianza sulla storia, ma soprattutto sulle prospettive future, del motore diesel confermando che sono disponibili o in via di introduzione tecnologie che permettono di assicurare ulteriori incrementi nell’abbattimento delle emissioni e nella diminuzione dei consumi. Un ulteriore contributo fondamentale è la progettazione integrata con riferimento, non al singolo componente, ma al sistema motopropulsore e alla sua specifica missione. Se pur marginalmente, ha poi sottolineato il ruolo che potranno avere nell’immediato futuro le ibridizzazioni e l’utilizzo di biocombustibili nella continua ricerca di margini di riduzione degli agenti inquinanti.

Georgios Fontaras, che è anche coordinatore del gruppo di ricerca europeo per le fonti di emissioni mobili (Ermes), ha ricordato come le emissioni di particolato siano presenti anche nelle benzine e richiamato l’attenzione sulla riduzione delle emissioni di NOX come reale pericolo per la salute, soprattutto in presenta di forti concentrazioni, quindi nei centri urbani a maggiore densità di popolazione e di traffico. A tal fine ha presentato VECTO, lo strumento che la Commissione Europea ha sviluppato con lo scopo di monitorare e certificare i consumi e le emissioni durante l’impiego reale dei veicoli industriali. Un importante passo verso la trasparenza e la disponibilità di dati fondamentali nella scelta delle soluzioni migliori per i diversi impieghi che diventerà obbligatorio a partire dal 2019.

Ad Alessandro Smania il compito di provare a ricapitolare i principali spunti emersi nel corso della giornata sia dalle presentazioni dei vari esperti sia dalla tavola rotonda. Un esercizio tutt’altro che semplice ed esaustivo ma che, nel rispetto della complessità della materia trattata, ha voluto contribuire al dibattito cercando di dare al pubblico un’informazione chiara e rispettosa dei vari punti di vista. Ecco in sintesi le sue conclusioni:

  • allo stato tecnologico attuale la trazione elettrica rappresentala la soluzione più valida per rendere la mobilità futura a impatto zero sull’ambiente ma per diversi motivi, in un concetto allargato di sostenibilità (ambientale, economica e sociale), non può essere introdotta efficacemente in un orizzonte temporale di breve periodo;
  • la motorizzazione diesel di ultima generazione rappresenta ancora oggi, e sotto diversi punti di vista, una delle forme di trazione più sostenibili sul mercato ed è probabilmente destinata a rimanere tale fino al 2030-2035 grazie anche a ulteriori miglioramenti e affinamenti che saranno introdotti nei prossimi anni;
  • le attuali trazioni alternative che si stanno affacciando sul mercato non forniscono vantaggi superiori da tutti i punti di vista e il loro livello di “immaturità” ne rende meno efficace l’adozione;
  • è evidente che in una fase di transizione tecnologica è necessario non lasciarsi influenzare da facili entusiasmi e false demonizzazioni, ma trovare un equilibrio nel rispetto delle diverse tecnologie e campi di impiego;
  • quale costruttore leader, MAN sta monitorando e testando tutte le soluzioni tecnologiche che consentano di massimizzare il rapporto costi/benefici. In una prospettiva di medio-lungo periodo, MAN crede che la trazione elettrica rappresenterà un capo saldo della mobilità, con impieghi più massivi nella distribuzione urbana e nel trasporto passeggeri.